ACUBE Cerca Impact Acceleration Manager

Se vi appassiona aiutare gli imprenditori nella crescita del loro Business, siete propensi a generare un impatto culturale, sociale e ambientale sostenendo la nascita di nuove imprese e avete una forte capacità di problem solving questo è il posto che fa per voi. ACUBE offre l’opportunità di lavorare con contratto di lavoro full-time annuale in un ambiente di lavoro certamente stimolante.

Richiesta esperienza di circa 6 anni .

Sede di lavoro: Milano.

Per maggiori info potete cliccare sul link: https://acube.avanzi.org/2024/03/15/now-hiring-impact-acceleration-manager/

Buona candidatura!!!

Scegliere la felicità. Dialogo tra due donne sul ciclo della vita

Cosa succede se due donne con diverse esperienze si incontrano, forse casualmente e cominciano a parlare di loro stesse, della loro vita e della vita nel senso più ampio del termine? Cosa è il senso della vita? Cosa porta un essere umano a scegliere se essere felice o conformarsi alle regole del proprio vissuto che quasi gli vengono imposte dalla società e dalle persone che ha incontrato nel più grande percorso di formazione chiamato vita?

Questi e altri quesiti e vengono messi in discussione nel libro “Scegliere la felicità”. Dialoghi aperti e aperte visioni.

Non possiamo permetterci promesse, facciamo tentativi“.

Le autrici, Maria Angela Cannarozzo, psicologa e psicoterapeuta e Tiziana Agnitelli, Grafologa laureata in Giurisprudenza, si mettono a nudo rovesciando nelle pagine del testo le esperienze più significative e i pensieri più profondi che umanamente potessero imprimere su carta. Un dialogo continuo che invita a riflettere sulle circostanze della vita che cambiano col passare del tempo e con loro anche la visione degli obiettivi di ognuno.

Forse potrebbe definirsi un saggio sulle emozioni o un racconto colmo di perle di saggezza sulle esperienze di vita viste da un’ottica femminile con una visione distaccata dai punti di vista professionali. Maria Angela è una psicologa ma parla da donna che racconta le proprie esperienze ed esprime i propri pensieri in un modo talmente umano da farli arrivare in profondo. Tiziana è una grafologa ma incide su ogni frase quel tono altamente introspettivo che porta a riflettere su ogni singolo concetto.

Come canne al vento: solo chi ha struttura può essere flessibile“.

Il libro stampato nel 2019 dalla Phatos Edizioni potrebbe essere letto tutto ad un fiato grazie alla sua caratteristica di trattare in modo semplice argomenti molto seri e complessi che danno vari spunti di riflessione. Ma vi propongo un esperimento:

  • Prendete il libro, acquistatelo quando potete e cominciate a leggerlo precisamente a Ottobre, troverete l’apposito capitolo;
  • poi passate a novembre e così via fino a completare il ciclo delle stagioni a settembre;
  • per ogni mese fate le vostre considerazioni, prendete le frasi che più vi colpiscono e accoglietele.

Vedrete che alla fine il tutto vi sembrerà aver assunto una forma continua e vi lascerà qualcosa di prezioso e significativo.

Consideratelo come un “Diario della vita”, fatelo vostro e non appena arriverete alla conclusione vi verrà voglia di cominciare da capo.

Si raccoglie ciò che si semina. Sempre. Nonostante tutto“.

Un’idea forse nata per caso, un dialogo tra due professioniste ma che non parlano guardando il mondo con gli schemi dettati dalla propria professione, bensì cercano di romperli e dare uno strumento di riflessione su un tema e obiettivo che umanamente tanti cercano di raggiungere: la felicità.

Bansky Vs Warhol a Catania: Sfida all’ultima tela

Sono sempre stato un adulatore delle opere di Andy Wharol e Bansky: due artisti vissuti in periodi diversi ma uniti dal comune denominatore apparentemente di facile comprensione: il genio della comunicazione. Parlando di Pop-Art o Street-Art bisognava mettere insieme le diverse creazioni per capirci meglio e così hanno fatto e stanno facendo dal 20 novembre 2021 al 2 giugno 2022, a Catania al Palazzo della cultura i curatori Giuseppe de Gregori e Sabina Stagnitta.

Trovandomi a Catania decido di fare un salto prima possibile e vi descrivo questo viaggio tra le alternanze di due figure eclettiche e spiazzanti.

L’ingresso mostra delle immagini ripetute di una foto di Andy Warhol ad eccezione di alcune che sono state modificate con un colpo di vernice (forse da Bansky?) tagliando gli occhi e sopra è riportata la sua frase più famosa:

“In the future everyone will be world-famous for 15 minutes”

Nel futuro ognuno sarà famoso per 15 minuti.

Proseguendo ci sono le prime serigrafie a confronto, quella Banskyana di Kate Moss, che non a caso rappresenta un omaggio dello stesso verso le Warholiane Marylin. Durante tutta la visita fa da sottofondo una musica rilassante e psichedelica che richiama atmosfere anni ’60.

D’Impatto le serigrafie del soggetto forse più popolare di Andy, ossia la Campbell’s Soup, accostate ai barattoli Soup Can della catena Tesco. Dalla morte si passa alla vita rappresentata dalle celeberrime serigrafie floreali contrastate dal Lanciatore di fiori (Flower Thrower).

Comprare è molto più americano di pensare, e io sono molto americano”

E mentre la mia mente è abbagliata dai colori e dalle forme date all’economia e al consumismo trovo nel mezzo del cammino la critica al denaro. Il dollaro firmato da Warhol acquisisce un valore enorme diventando così un’opera d’arte, lo stesso avviene con i Di-Faced Tinner di Banski, ossia i 10 pound con il volto di Ladi Diana al posto della regina Elisabetta lanciate in mezzo alla folla durante il carnevale di Nothing Hill. Per entrambi la ricchezza è un concetto relativo e frainteso da media e personaggi famosi.

Le istallazioni dell’uno stupiscono e vengono continuamente raffrontate alle rivisitazioni e performance dell’altro. Le nuvole d’Argento (Silver Clouds) contro la mia preferita: Ragazza col palloncino (Girl with balloon) sublime rappresentazione della speranza e dei sogni che volano via.

Nella musica entrambi gli artisti si sono sbizzarriti, dalla celeberrima Banana per i Velvet Underground & Nico al cd di Paris Hilton che Banski ha modificato rivisitando in una sorta di parodia prima acquistandolo in centinaia di copie da negozi diversi e rimettendolo nuovamente negli scaffali forse per fare un dispetto alla ricca ereditiera che le aveva chiesto un ritratto ricevendo dallo stesso un secco rifiuto.

Sono presenti tutte le varie copertine di album musicali fatti su richiesta dai Rolling Stones, Rats and star, Ultra Violet, Nightmare e poi i Blur, Kik Off, la compilation Badmeaningood e le copertine per riviste.

Poi c’è la guerra, la politica, i video (in una sala proiezioni), la religione, la morte e le sperimentazioni.

La mostra curata con un’accortezza eccellente appare piena di spunti di riflessione per chi è interessato ai diversi periodi in cui hanno vissuto i due artisti ma soprattutto alle diverse opere e agli stili contraddistinti in quanto il primo è ormai un’icona degli anni ’60 e il secondo riesce a riproporre, omaggiare e a far rivivere sulla stessa linea mantenendo ogni volta il proprio stile e originalità. Osservate le opere da vicino e leggete le spiegazioni riportate per ogni tema dove troverete tante curiosità. Propongo qualche foto della mostra, non tutte, solo le mie preferite e le più famose, perché spero di indurvi ad andare di persona. Per fruire con calma del percorso vi consiglio di prendere almeno un’ora di tempo.

Gli organizzatori sono riusciti a dare quell’impronta vintage ma allo stesso tempo ritoccata dai colpi di genio contemporanei amalgamando tutto in una location epocale.

Sotto i crediti dell’evento e il sito con tutti i contatti.

Buona visione.

Sito ufficiale: warholbanksy.com

COMUNE DI CATANIA

CATANIA’S MUNICIPALITY

SINDACO

MAYOR

Salvo Pogliese

ASSESSORE ALLA CULTURA

CULTURAL COUNCELOR

Barbara Mirabella

DIREZIONE CULTURA

CULTURE MANAGEMENT

Paolo Giuseppe Di Caro

GRANDI EVENTI CULTURALI E PALAZZO DELLA CULTURA

GREAT CULTURAL EVENTS AND PALACE OF CULTURE

Salvatore Lo Giudice

RESPONSABILE ALLESTOMENTI PALAZZO DELLA CULTURA

MANAGER OF THE PALACE OF CULTURE

Giovanni Oberdan

A CURA DI

CURATED BY

Sabina de Gregori

Giuseppe Stagnitta

PRESTATORI OPERE

LENDERS OF WORKS

Artworks Lenders

Giuseppe Barbaro

Brander Galleries

Jonathan Fabio

Eugenio Falcioni

Sabina de Gregori

Graziano Menolascina

Vanni Ronsisvalle

Giuseppe Stagnitta

PRODUTTORI ESECUTIVI

EXECUTIVE PRODUCERS

Massimo Vincenzo Costantino

Marco Ugo Grimaldi

UFFICIO STAMPA

PRESS OFFICE

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Gabriele Lo Piccolo

ORGANIZZAZIONE

ORGANISATION

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DIRETTORE CREATIVO

CREATIVE DIRECTOR

Francesca Pignataro

RESPONSABILE WEB

WEB MANAGER

Sergio Vella

RESPONSABILE MARKETING & SOCIAL

MARKETING & SOCIAL MANAGER

Gabriele Spata

ASSICURAZIONI

INSURANCE

Wide Group SpA

TRASPORTO OPERE

TRANSPORT OF WORKS

Artservice Srl di Milano

EDIZIONE CATALOGO

CATALOGUE EDITOR

Fandango Libri

RINGRAZIAMENTI

ACKNOWLEDGEMENTS

Angelo Giorrannello

Angelo Bacchelli

giulio Ferrari

Sara Scaramella

Diego Ronsisvalle

Giusy Belfiore

John Blond

Implamont seleziona addetto marketing a Serradifalco

Per la sua sede di Serradifalco l’azienda Implamont seleziona addetto Marketing per la gestione appuntamenti e vendite con pacchetto clienti aziendale da gestire e incrementare durante l’attività in ufficio.

Requisiti.

  • Buona dizione
  • Capacità dell’uso del PC e del pacchetto Office (Rappresenta un valore aggiunto la dimestichezza in programmi di grafica e video-editing, nonché nell’uso dei social)
  • Predisposizione alla vendita

Si offre fisso e provvigione. Attività da svolgere in ufficio “No Porta a porta”.

Per info contattare il numero 339/2283579 o inviare e-mail con Curriculum Vitae in allegato a: pr.schifano@gmail.com

SELEZIONI CHIUSE.

Carmen Cosoli: L’abitudine di tornare a fare la rockstar

Sta succedendo, si sta succedendo” recita la canzone che fa da incipit al nuovo album della cantantessa Carmen Consoli. Tornare indietro nel tempo, come scrivere il copione di un film intitolato: Le origini. Questo è Volevo fare la rockstar. Tutto torna e tutto viene rimescolato in una veste nuova seppur con suoni che richiamano il classico rock pop anni ’90, ’50 ma anche ’40 e dove non manca anche qualche eco di citazione al maestro Franco Battiato. L’artista ci racconta la propria storia in un concept album fatto di flashback, aperture di virgolette, spazi temporali fiabeschi, quasi mitologici che risultano spezzettati e risucchiati in un vortice musicale. Il tutto rispecchia oltre la veste biografica della narrazione testuale la storia e le tradizioni Siciliane che fanno da sfondo a ogni pezzo del disco.

Non serve approfondire ogni canzone piuttosto vi invito all’ascolto continuo e totale di un’opera che va fruita per intero. Ascoltate i testi molto bene e troverete delle citazioni di vita curiose che vi colpiranno dentro. Sembra quasi di vivere un sogno fatto di ricordi, paure, impressioni, speranze e introspezioni e quel sogno è la vita. Tutto è descritto con quei particolari essenziali messi ognuno al proprio posto come anche le note dei vari strumenti.

Uno di quei dischi da considerare già un classico pur se non si ripete. Si riesce a leggere tra le righe la maturità di una artista colta che scrive testi profondi e intimi pur riuscendo a mantenere quel tono confidenziale e leggero con il pubblico che da anni la segue.

Testi e musiche di Carmen Consoli, eccetto dove indicato.

Sta succedendo – 3:28 (musica: Carmen Consoli, Massimo Roccaforte)
L’aquilone – 4:05
Una domenica al mare – 4:32
Mago Magone (feat. Doxy601) – 3:52 (musica: Carmen Consoli, Massimo Roccaforte)
Le cose di sempre – 3:54
Qualcosa di me che non ti aspetti – 4:00
Armonie numeriche – 4:46
Imparare dagli alberi a camminare – 4:38
L’uomo nero – 4:04
Volevo fare la rockstar – 6:51 (musica: Carmen Consoli, Massimo Roccaforte)

L’urlo melodico di Sara Sauta riecheggia oltre l’occidente

Da qualche giorno non riesco a togliermi dalla mente l’ultima creazione di Sara Sauta (testi e vocal) in collaborazione col DJ Alessio Viotti (musica e arrangiamenti): Have a go della Label Noise Gate Records. L’anteprima sui social di qualche giorno fa mi entra in mente tramite un urlo melodico accompagnato da un ritmo trascinante. L’intro è un riff di pianoforte che precede i ritornelli in tutto il brano con strofe semplici ma ad effetto “…Can’t you see the writing on the Wall?(Non riesci a vedere le scritte sui muri?) seguite dall’invocazione “Have a go” (Provaci) cantata in un crescendo esemplare.

Love is Like window shopping but now… “.

(Amare è come guardare le vetrine ma adesso…).

Conosco Sara da quando si esibiva nei locali in Sicilia, poi passando con l’Orchestra Pop Siciliana, ad esibirsi anche con Alex Britti e Gatto Panceri. La bambina che cantava già ad 8 anni ne ha fatta di strada. Passando dagli insegnamenti della celebre corista del Festival di Sanremo, Lilla Costarelli e successivamente di Armando Nilletti, insegnante di Canto Moderno e Tecnica Internazionale al Teatro Stabile di Catania.
La vedo alla Notte Festival per Giovani Emergenti (Rai2), al Giro Festival (Rai3), al Festival di Napoli (Rete4) e su Antenna Sicilia, Telecolor. La sento in vare radio come la Radio Universal, Radiosis e Radio Kisskiss. Col brano in dialetto siciliano “Nda Stu Munnu Nun è Nuddu Patruni” (uno dei miei preferiti e secondo me apropriato alle sue corde e capacità interpretative perchè rivela quasi una Rosa Ballistreri dei giorni nostri) porta a casa il premio per il miglior testo della 20° Edizione del Festival di Caltanissetta, tanto che Mogol e Mara Maionchi la definiscono “artista erotica e potente”.
Milita con i Polymenes (Davide Di Pietro, Simona Malandrino, Peppe Sferrazza, Domenico Lunetta, Massimo di Pietro, Giovanni Mauceri) band emergente che col brano “Lei Un’Altra” (2013), entra nella top ten di Tv Sorrisi e Canzoni.
Da ora in poi inizia l’esperienza da solista e dopo il duetto con Massimo Luca realizza il singolo “Tre Scalini” composto da Matteo Di Franco e Andrea Zuppini.

“You are a Summer job But now LET YOU GO, LET YOU GO”.

(Sei come un lavoro occasionale Ma se mi vuoi provaci).

Sara viene contattata su Instagram da Alessio che dopo aver sentito la sua voce le propone di scrivere le parole per un pezzo che sta arrangiando. Così, casualmente nascono le cose belle, naturali e spontanee da una ricetta sempre vincente: il mix tra esperienze totalmente diverse.

“TRY TO FLY EVEN IF YOU THINK, YOU CAN’T FLY, YOU MAKE ME FEEL A WOMAN, YOU CAN’T STAY, YOU CAN’T PLAY”

“Provaci contro tutto e tutti, provaci ad amare, Provaci perché mi fai  sentire donna, puoi rimanere, non puoi giocare”.

Cercate di imitare il crescendo al finale di questa strofa, ci arrivate? Divertente no? Ascoltatela in macchina, mentre siete a casa a fare le vostre cose o immaginate di essere in discoteca, anche se per ora non è il periodo ideale usate l’immaginazione e volate liberi, cercate di superare gli ostacoli e non mollate mai. Questo succede il 22 Gennaio con l’uscita di Have a go, dimostrazione di grande versatilità musicale, vocale e artistica che va dal Pop al Cantato tradizionale alla Dance e che spero continui come ora ad esplorare sempre più nuovi orizzonti.

La trovate su tutte le piattaforme musicali. Buon ascolto!

Il mistero degli Arcani Ardenti a Gammazita

Casualmente trovandomi a Catania ho scoperto una libreria indipendente come quelle di una volta; si trova nel quartiere di San Cristoforo presso il Castello Ursino, chiamato da chi ci bazzica “Piazza dei Libri”, il tutto è legato all’Associazione Gammazita, che potete anche sostenere cliccando quì, dove lavora una mia cara e vecchia amica.

Dopo aver deciso di acquistare qualunque testo avrei dovuto leggere da quel momento in questa libreria mi sono voluto cimentare, con molta curiosità, in uno dei libri editi dalla casa editrice indipendente di Gammazita: Lunaria Edizioni la quale i componenti amano definire “luogo di incontro tra ricerca della qualità narrativa e i desideri dei lettori, angolo di quartiere ove risiede il frammento di parola”.

Il libro consigliatomi dalla mia cara amica libraia è L’Atlante degli arcani ardenti di Virginia Caldarella e Andrea Pennisi, dagli Studi di Melanio Da Colìa. Non si tratta di un libro di letteratura ma come da titolo di un vero e proprio atlante. La copertina dal viola opaco mostra sotto al titolo il cuore filosofale. Inizio a sfogliarlo prima attenzionando solo le immagini, che colpiscono in primis, visto che gli iconici tarocchi vengono trasformati ognuno quasi in un capolavoro artistico. Sono fresche e nuove ma allo stesso tempo richiamano l’antico, la leggenda, la superstizione e il sapere di coloro che da buoni alchimisti riuscivano a mescolare le carte con la magia; questo grazie al tocco di Virginia Caldarella che oltre a una meticolosa ricerca del simbolismo appare totalmente ispirata dal tema del libro. Faccio un passo indietro e ricomincio dall’introduzione di Melanio Da Colìa che sembra più una iniziazione al viaggio magico tra le terre dell’anima per mezzo delle carte che mi guideranno per arrivare alla terra del sogno. Tutto è frutto di una appassionata ricerca, tutto conduce alla curiosità che spinge a chiederci del nostro destino che forse possiamo scegliere o forse no, ma tutto ciò è anche un mezzo ludico e giocoso per aprire la mente a nuovi orizzonti.

Si inizia con la ruota della divinazione, il lancio di un dado corrisponde all’Arcano dell’Anima del consultante, il secondo sommato al primo rivela “verità e profezie utili a commettere il sogno” e la somma al terzo lancio profetizza “imminenti mutamenti, imprevisti fatali e una nuova giostra da giocare”.

Il gioco è intrigante e avvincente così non appena faccio il primo lancio sono ghiotto di leggere approfonditamente l’arcano che rivela la mia anima e le parole di Andrea Pennisi mi suggestionano, risultano ambigue, variopinte, stuzzicanti, invitano a riflettere e a far vagare l’immaginazione. Ogni Arcano e ogni tavola descrittiva è arricchita da una citazione letteraria accuratamente scelta. Poi passando al sogno da commettere mi sento sempre più coinvolto; nessuno di voi ha mai pensato che qualche chiromante potrebbe indovinare e allora perché non tentare? Il terzo ed ultimo step è la previsione del futuro, dove andranno i vostri sogni? Cosa succederà? Continuo a sbirciare le rappresentazioni degli arcani e di volta in volta scopro un nuovo dettaglio, del quale scopro la leggenda e la storia descritta nella spiegazione. Mi suggestiono, quasi mi impaurisco, realizzando che questi hanno colpito nel segno e mi hanno rivelato un passato che già conoscevo, un presente che so e un futuro che vorrei e non mi capacito di capire se sarà esattamente così. Allora riprendo da capo, riguardo le tavole, le spiegazioni: c’è anche la rappresentazione dei simboli della mano, come la leggevano le chiromanti o le zingare.

Non vi rivelo altro, vi invito semplicemente a giocare con questo libro magico. L’Atlante degli Arcani è insolito, spiazzante, Storico e Fantastico, Serio e Giocoso, Bizzarro e Magnetico, Scettico e Suggestivo, tutto nello stesso Volume. Lo vedrei benissimo in un film fantastico o citato in una favola, come il Necronomicon di H.P. Lovecraft o come Le tre Madri presente nella trilogia di Dario Argento. Per quel che mi riguarda se gli autori volevano raggiungere un obbiettivo, cioè quello di creare un testo con immagini nuovo e interessante ma come se fosse stato scritto tantissimi anni fa hanno centrato in pieno.

Vale la pena citare oltre agli autori tutti coloro che hanno contribuito nella creazione di questo fantastico testo: La ciurma di Lunaria e di Gammazita, Daniele Cavallaro, Veronica Palmeri, Giuseppe Lombardo, Francesco Cusa, Eva Scornavacche, Carlo Taglia, Giorgio Falsaperna, Pino Di Maria, Ordi l’Alchimie e il Maestro Curcio e tutti gli adepti del Mala.

Presto mi propongo di parlarvi del precedente degli stessi autori: Trattato di anatomia emozionale.

Le foto sotto sono di di Riccardo Napoli, Sunthetic studio.

Un viaggio ne “Il mare calmo” di Antonio Giardina

Ci sono vari modi di fare musica, di essere musicisti e di fare arte. Un musicista può essere un artista e fare uscire molto di più da un semplice suono. Può prendere la sua anima e buttarla fuori anche col semplice uso di un unico strumento. Questo è il caso di Antonio Giardina, un musicista a 360 gradi, di cui voglio parlarvi in occasione dell’uscita del suo nuovo album: Mare Calmo Quiet Sea edito da Studio Lead, non il primo se si considera un precedente fatto da artista indipendente (Home Sunset uscito durante la quarantena di giugno). Antonio intraprende lo studio della musica a cinque anni in banda; mentre prende lezioni private di pianoforte consegue la laurea in Strumenti e Percussioni al Conservatorio Bellini di Caltanissetta nel 2016; nel 2020 consegue il biennio specialistico al Conservatorio Alessandro Scarlatti di Palermo, dove attualmente studia composizione per lo schermo. Fra le esperienze più significative quella con la Band Nerea la quale si classifica alla finalissima per il premio Carlo Donida, vincendo come premio la possibilità di registrare ai Forwards Studios di Roma. Dal 2017 collabora con la Sinfonica Siciliana al teatro di Palermo, col Massimo Bellini di Catania, col Teatro di Cagliari,  col Teatro Verdi di Firenze e col Teatro Donizetti di Bergamo.

Ma andiamo al nuovo Album: già dalla copertina si intravede l’ispirazione essenziale delle composizioni: una vista del mare che già comunica un’opera riflessiva e introspettiva. Il disco si compone di 4 brani, potremmo definirlo un mini LP alla vecchia maniera.

Il primo pezzo: Essenzial – Piano solo introduce un tema quasi malinconico e prosegue in crescendo per poi affievolirsi delicatamente e riaccendersi in un finale classico.

Rain Waltz: mettetelo sotto la pioggia e ascoltate l’effetto che fa. Forse con il rumore delle gocce che cadono sul tetto vi darà sollievo.

Mare calmo: sentendolo ho immagginato uno di quei ferragosti in cui ci si alza dalla tenda e si rimane seduti in spiaggia a guardare l’alba, il pezzo prosegue in un diminuendo che va quasi a sfumare.

Foglie di Autunno è il brano più orecchiabile del disco, il tema iniziale che strizza l’occhio a Giovanni Allevi e Ludovico Einaudi viene prima variato e poi ripreso per poi giungere ad una sorta di pianto liberatorio, ascoltate esattamente a 2:40, vengono i brividi, magari immaginate le foglie autunnali che cadono dagli alberi.

Riflessione, quiete, calma e nostalgia che portano alla saggezza. Questo è un mini album da ascoltare a casa, in salotto. Vi consiglierei di metterlo a tutto volume e andare in un’altra stanza immaginando che ci sia qualcuno con un piano che sta suonando per voi.  Un viaggio, un momento di riflessione, un attimo di calma, pace e relax da ascoltare se volete ad occhi chiusi su tutte le piattaforme, tra cui youtube, Spotify. Tidal e su Amazon Music col titolo Little Clouds la versione del disco con 12 pezzi tra cui la cover River Flows in You di Yiruma.

Buon ascolto!!!

Gli Scheletri di Zerocalcare

Ci sono vari tipi di fumettisti. Quelli che fanno sognare, quelli che scrivono di satira, quelli che fanno ridere e quelli che riflettono la nostra realtà. Uno di questi ultimi è il nostro amato Zerocalcare che con Scheletri uscito il 15 Ottobre per Bao Publishing torna cimentandosi in una sorta di thriller autobiografico. Mi trovo a Catania durante il periodo dell’uscita e ne prendo una copia nella libreria Lunaria di Gammazita, di cui vi parlerò prossimamente. Ma andiamo al testo fumettistico, di cui ovviamente non spoilero nulla che potrebbe togliervi il piacere della lettura. La copertina dipinge un mistero e si candida a diventare un Cult (a mia opinione) della produzione, sia per la scorrevolezza della storia misteriosa, che si cala nelle atmosfere della Roma o meglio della Rebibbia anni 2000, tra droga, sangue e sale giochi, sia per le battute e le ormai note divagazioni alle quali l’autore ha abituato i suoi lettori. Il protagonista anziché frequentare l’università passa tutto il tempo in treno ed è qui che conosce Arloc, il ragazzino di strada con un passato tutto da scoprire. La vicenda si infittisce e diventa anche violenta, mentre tra ironia e sorte emerge lentamente la verità. La storia ha tutte le carte in regola per stupire: misteri, personaggi di strada e colpi di scena. Non ci sono forze aliene o spirituali che combattono fra loro, ma semplicemente i fantasmi e il passato dei vari personaggi che potrebbe rispecchiare quel che è dentro ognuno di noi, quasi a voler continuare il discorso già intrapreso con Macerie Prime.

A proposito di Woody Allen

Mi sono sempre piaciuti i film di Woody Allen e non appena è uscita la sua ultima biografia: “A proposito di niente” edito da La nave di Teseo editore mi ha destato tantissima curiosità. Inizialmente ero un po’ indeciso perché le biografie potrebbero anche annoiare, a meno che non si tratti di un autore così interessante ed auto ironico allo stesso tempo. Infatti sin dall’inizio la storia della vita del grande stand-up comedian, scrittore e regista coinvolge e trascina con ogni mezzo: aneddoti, racconti di vita personale, incontri con vecchie e giovani star del cinema di Hollywood e della musica sopratutto Jazz, il tutto inframezzato da una comicità unica nel suo genere. Intendiamoci: se vuoi fare ridere alla Woody Allen devi essere Woody Allen e nessun altro. Quello che colpisce maggiormente è la sincerità e l’autoironia di un grande che vuole andare dritto per la sua strada nella realizzazione delle sue opere non per l’eccessiva autostima, anzi per la sua personalissima autocritica dettata dall’istinto e dall’esperienza avuta con altri grandi maestri. Il libro è scorrevole, da leggere tutto d’un fiato. Non mancano i racconti riguardanti i conflitti legali con Mia Farrow riguardo l’affidamento dei figli, nonché in seguito alla relazione con la figlia adottiva Soon-Yi; in merito a ciò ovviamente esprime la sua dicendo che in seguito alle indagini è emersa l’infondatezza delle accuse, torna così nuovamente attuale il movimento Mee Too. Immaginate la voce narrante di un lungo film con le sue battute spiazzanti, spesso in mezzo a un discorso serio e drammatico, il tutto senza seguire un vero e proprio ordine cronologico, ma andando avanti e indietro e mettendo parentesi esattamente come nei monologhi dei film dell’autore. Humour, sarcasmo e leggerezza. Consigliatissimo.